La chiesa, distrutta da un rovinoso incendio il 3 maggio 1958. Venne ricostruita in stile moderno su progetto dell’arch. Dante Tassotti nel 1965. Tra le prime in Calabria ad essere adeguata alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II°, fu consacrata e riaperta al culto dal Vescovo De Chiara il 14 settembre 1969.
A memoria dell’antico edificio rimane un frammento della campana grande, opera della fonderia Borgia di Melicuccà, dapprima sepolto nel cortile della chiesa del “Rito”, ora collocato nello spiazzo davanti alla chiesa attuale accompagnato da un’epigrafe commemorativa.
La rovina della Chiesa Madre
Il 3 maggio 1958 scoppia un incendio nella Chiesa di San Giovanni. Ai ritardi e alla disorganizzazione dei vigili del fuoco supplì la pronta mobilitazione dei cittadini che salvarono il salvabile.
Davanti agli occhi del Vescovo Vincenzo De Chiara, prontamente accorso e del parroco D. Michele Dell’Arena andarono in fumo i tesori d’arte del paese.
Descrizione della Chiesa Madre nel Cabreo del 1737:
La Chiesa Madre, dedicata prima al SS. Salvatore, fu poi intitolata a San Giovanni Battista Gerosolimitano che divenne il Protettore della Commenda. Vi era una Cappella con altare all’uso romano, con una cornice di legno intagliata e quattro colonne anch’esse di legno, un Crocifisso di legno bianco e una cornice di piombo e ottone. Accanto a detto Altare vi è il Calvario con i misteri della passione. La porta maggiore è situata verso occidente e a destra dell’entrata vi è il cimitero, così come riferisce Girolamo Aversa, Curato della Chiesa; la porta piccola, invece, è situata verso mezzogiorno.
Primo altare, situato dopo la fossa contenente i morti, l’altare ha un quadro rappresentante nostra Signora, intitolato Santa Maria della Neve; nel quadro sono raffigurati San Marco Evangelista, San Giacomo Maggiore e un monte di Neve. Il quadro è largo palmi tre e mezzo e lungo palmi sette, la pittura è su tela. - C’è poi un altarino di legno con sopra un Crocifisso di cartapesta.
Secondo Altare, ha un quadro della Vergine del SS. Rosario, San Domenico, San Pietro, Sant’Andrea e Santa Monaca e con i quindici misteri del SS. Rosario. Il quadro è intela ed è largo palmi quattro e lungo palmi otto, con cornice intagliata. L’Altare ha una croce di legno con Crocefisso in cartapesta. Vi è poi un confessionario di legno di pioppo, sotto il quale vi è la tomba della famiglia Milanese.
Terzo Altare, dopo la suddetta tomba ve n’è un’alta che appartiene alla famiglia Capoferro. Su questa stessa linea c’è un altarino con sopra la bellissima immagine della Beata Vergine Maria delle Grazie, con Gesù Bambino in braccio.
Quarto Altare, è più piccolo del precedente ed ha due colonne di stucco intagliato e due Angeli; nella sommità vi è dipinta a muro una immagine del glorioso Sant’Antonio di Padua, con il Bambino in braccio; poi, in mezzo a due colonne, vi è una statua in legno raffigurante S. Francesco di Paula e santa Brigida, sopra i quali vi è dipinto il Crocefisso Redentore. Ci sono quattro candelieri di legno, una croce anch’essa di legno con Crocifisso dipinto, una pratella senza piedistallo che formava un Altare. Poco discosto da questo altare vi è uno stipo di legno di pioppo, nel quale vi è riposta la statuetta di San Giovanni Battista in carta pesta, un Ecce Homo della stessa materia. Dopo questo stipo vi è un Altare con un quadro di Nostra signora con il titolo di Santa Maria dell’Idra con due marinai che sostengono una cassa aperta nella quale si vedono la Beata Vergine Maria ed il Bambino.
Cappella di San Pietro e Paolo, è lunga quindici palmi e larga trenta, l’Altare ha una Croce in legno e un Crocifisso dipinto, vi è un quadro di San Pietro e Paolo e di San Michele Arcangelo. Sotto l’arco di questa Cappella vi è un Confessionale molto stretto, e, poco discosto da esso, un’altra Cappella della stessa capacità della prima. Nel centro del pavimento vi è una sepoltura con lapide e teschio di morto, nella Cappella vi è un quadro in legno, con l’immagine della Beata Vergine dell’Annunziata e dell’Angelo Gabriele. L’Altare ha sei candelieri in legno dorati. Nell’arco di detta Cappella vi è la sepoltura della famiglia Spina.
Quinto Altare, nell’uscita di detta Cappella vi è un Altare con un quadro di Santa Maria, largo palmi cinque e lungo palmi sette.
Sesto Altare, con un quadro della Beata Vergine, San Giacinto ed il Redentore, con cornice intagliata. L’Altare ha tre gradini di legno dipinto e cinque fische di fiori con due candelieri.
Entrando nella Chiesa dalla porta maggiore ci viene di fronte una bellissima balaustra di marmo finissimo, scheggiato all’ultima moda; quindi vi è la sepoltura, con lapide marmorea dove furono seppelliti i Commendatori Carafa. Sopra questa balaustra vi è un arco a volta stoccheggiato, da dove pendono cinque ferri filati che sostengono cinque lampade di vetro, che continuamente bruciano davanti al Redentore Sacramentato. Dopo quest’arco si trova una grande Cappella, con sedili di legno di noce, dove siedono i RR. Preti della Comunità quando officiano il coro. Sopra la porta della Sacrestia vi è una cornice ben lavorata con effigiato sopra una tela l’immagine di Sant’Agostino. Vicino a questo quadro vi è un’altra cornice di stucco nella quale è collocato un quadro su tela raffigurante San Giovanni Battista. Di fronte a quest’ultimo si trova un’altra cornice raffigurante la nostra Santa Fede seduta in trionfante cocchio.
Nel mezzo del pavimento vi è la tomba dei RR: Preti con lapide e descrizione marmorea.
Sulla sinistra di detta balaustra vi è una cattedra di noce dove siede il Vicario nelle funzioni ecclesiastiche, al centro sorge l’Altare maggiore, con tre gradini di marmo ed in mezzo il Tabernacolo con la porta di legno dorato. Sopra l’Altare vi è una cornice in legno nella quale è rappresentato san Giovanni Battista che battezza Gesù nel Giordano.
In fine la Chiesa ha il suo campanile con scala di legno; nella parte centrale si trova un bellissimo orologio e due campane di bronzo.