In base allo stile architettonico l’obelisco (dal greco “obelos”, ovvero spiedo), potrebbe risalire alla prima metà del seicento, periodo in cui arrivarono i monaci francescani a Melicuccà. Come tutti gli obelischi è sicuramente un monumento celebrativo. Formato da un tronco alto e stretto, generalmente culminante con una punta piramidale, ma in questo caso, essa è di forma sferica, sormontata da una croce in ferro. La perfezione della sfera, nella simbologia mistica rappresenta Dio. Nell’antico Egitto, gli obelischi, venivano eretti all'ingresso dei templi per celebrare il giubileo di Osiride re dei Morti.
Il “nostro” non viene citato in alcun atto pubblico conosciuto, non è chiaro il perché sia stato costruito o la sua funzione originaria. Molto probabilmente esso delimitava l’area sacra del santuario di Sant’Antonio, all’interno della quale oltre al monastero vi era il cimitero. Nel periodo in cui fu attivo, i cortei funebri, terminavano davanti all’obelisco. Era li che i monaci, prendevano in carico il feretro per occuparsi delle pratiche di inumazione. Con la rovina del monastero in seguito ai vari terremoti e la conseguente fine del monachesimo francescano a Melicuccà, questa usanza decadde. E’ certo che almeno nell’ultimo secolo, il giorno della Domenica delle Palme, i fedeli ed i religiosi, si ritrovano intorno ad esso per la benedizione.